• Il professor Salvatore Pincherle, matematico ebreo, la cui famiglia si rifugiò nel montesino
  • Le leggi razziali furono lette per la prima volta da Mussolini il 18 settembre 1938 a Trieste
  • Strage di Sant’Anna di Stazzema (LU), 12 agosto 1944: 560 vittime
  • Eccidio di Ronchidoso (BO), 28-29 settembre 1944: 68 vittime
  • Marzabotto (BO), 29 settembre-5 ottobre 1944, strage di Monte Sole: 770 vittime
  • primo numero del giornale "Patrioti" della brigata partigiana "Giustizia e Libertà"

 

70° Anniversario della liberazione e fine della seconda guerra mondiale

depliant montese

Il 24 - 25 aprile a MONTESE e IOLA di MONTESE 

Il 24 aprile, in occasione della ricorrenza del 70° anniversario della liberazione dell'Italia, si sono tenute una serie di manifestazioni a cui hanno partecipato i reduci e discendenti dei soldati brasiliani della Forza di Spedizione Brasiliana che condusse le sanguinose battaglie per la conquista di Monte Castello e la liberazione di Montese, Zocca, Vignola sino ad Alessandria. Nella piazza del paese erano inoltre presenti i mezzi storici della Colonna della Vittoria, organizzata dall'Ambasciata Brasiliana in Italia, e parte di quelli della Colonna della Libertà che il 25 aprile ha percorso la via Emilia da Bologna a Parma.

depliant Iola

cippo terminalel

Il 22 giugno a IOLA di MONTESE 

il 22 Giugno nella piazza del paese di Iola si è tenuto il secondo degli appuntamenti organizzati dal museo di Iola di Montese che ha visto ospiti i centotrenta tra veterani e discendenti della associazione dei discendenti della 10a Divisione da Montagna americana, guidati dal Presidente Steve Coffey. Ad accoglierli c'erano i responsabili del museo e il Sindaco di Montese, Luciano Mazza. Nel paese facevano bella mostra delle Willys d'apoca mentre un mercatino di militaria ha attirato appassionati e curiosi. La celebrazione ha avuto il suo culmine nel pomeriggio con l'inaugurazione di un cippo sulla cima del monte Terminale, su cui è posta la targa in onore dei soldati della 10a Divisione da Montagna e di tutti i caduti per la libertà.

10a 22 giugnol

NOTIZIE IN BREVE

IL 5 DICEMBRE IL COMUNE DI SANTA ROSA IN BRASILE HA INAUGURATO UN QUARTIERE DENOMINATO "MONTESE"
IN ONORE DEI VALOROSI "PRACINHAS"
CHE COMBATTERONO E SI SACRIFICARONO PER LIBERARE IL NOSTRO COMUNE

...la battaglia di Montese
fu la vittoria più sofferta
e impegnativa che la FEB,
ebbe nella campagna d’Italia.

Due ex-combattenti, Cabo Serafim Pereira do Amarante, di 89 anni,
e Eugênio Arnildo Eckert, di 91 anni.

IL COMUNE DI MONTESE
RINGRAZIA GLI AMICI BRASILIANI
PER QUESTO OMAGGIO
ALLA MEMORIA COMUNE
CHE CI UNISCE

 

Conferimento della cittadinanza onoraria ai reduci della F.E.B.

verbale cittadinanza ltarga cittadinanza lIl Consiglio Comunale di Montese nella seduta del 30 settembre 2002 con delibera n° 45 ha conferito ai reduci della F.E.B. la "Cittadinanza Onoraria del Comune di Montese" e una delegazione, guidata dal Sindaco Luciano Mazza, nel mese di Aprile del 2003 si è recata in Brasile per eseguire la consegna degli attestati ai reduci.


In tale occasione molto significativa è stata la consegna della cittadinanza onoraria al Dott. Raimundo Nonato Ximenes, fondatore del Bairro di Montese a Fortaleza.

Monumento a Max Wolff Filho

Aprile 2001. Un nome da ricordare fra i combattenti della F.E.B. è quello del Sergente pluridecorato Max Wolff Filho che trovò la morte, a 33 anni, il 12 aprile 1945, alla vigilia dell'attacco decisivo a Montese, in località Casa Serretta di Maserno.

Era nato a Rio Negro nell'anno 1912, da padre emigrato da Vienna e naturalizzato brasiliano; la madre era Dona Etelvina Pacheco.

Max Wolff era un volontario venuto in Italia con la F.E.B. e comandava una pattuglia di 19 uomini del 1° battaglione dell'll° Reggimento che formava il "plotone speciale S.S. " così nominato per l'aggressività e l'audacia in combattimento, sempre pronto alle azioni più difficili e pericolose.

Di grande forza fisica e morale, Wolff era definito dai soldati brasiliani 'O Carinhoso' (cioè amabile) e, per il suo coraggio già in vita era considerato un eroe ed era soprannominato "Re delle pattuglie".

Postazioni della Lastra Bianca e Montello

La conquista di Montese presentò notevoli difficoltà poiché i punti strategici, come le postazion della Lastra Bianca e del Montello, dominavano tutto il paese.

Le postazioni difensive delle truppe tedeschi della Lastra Bianca e del Montello, poste sui promontori che dominano il Capoluogo, sono stati recuperate a partire dall'anno 1999 nell'ambiti del progetto regionale Linea Gotica.

Successivamente, nell'anno 2003, l'Amministrazione Comunale ha effettuato un significativo intervento di valorizzazione che ha riguardato tra l'altro la segnaletica didattica, la sistemazione e la sicurezza dei sentieri e la ricostruzione del ricoveri basata su testimonianze di civili e documenti militari. Sono così visibili, oggi, le postazioni per le mitragliatrici e i mortai, gli appostamenti, le trincee gli osservatori, i ricoveri e i posti di comando.


Le postazioni erano uno dei sistemi difensivi che le truppe tedesche avevano realizzato a partire dall'inverno del 1944, sfruttando la natura impervia della zona, particolarmente ricca di cavità naturali e pareti rocciose, che ben si prestava ad interventi quali scavi e successive mimetizzazioni con legname, foglie e pietre ricavate dalle case distrutte. Erano tutte ben coperte per proteggerle dagli eventi atmosferici e per nasconderle alla vista del nemico e da eventuali incursioni aeree.

Comunicavano tra di loro e con il Comando tramite collegamenti telefonici.

Erano state create appositamente a difesa del caposaldo del Montello, di cui facevano parte anche il Monte Buffone e Ca' Ferdinando, ed erano talmente robuste, mimetizzate e defilate, che nonostante i colpi d'artiglieria della Forza di Spedizione Brasiliana, che attaccò incessantemente le postazioni a partire dal 15 aprile, non permisero la conquista di tali vette che furono poi abbandonate il 18 aprile 1945.