• Il professor Salvatore Pincherle, matematico ebreo, la cui famiglia si rifugiò nel montesino
  • Le leggi razziali furono lette per la prima volta da Mussolini il 18 settembre 1938 a Trieste
  • Strage di Sant’Anna di Stazzema (LU), 12 agosto 1944: 560 vittime
  • Eccidio di Ronchidoso (BO), 28-29 settembre 1944: 68 vittime
  • Marzabotto (BO), 29 settembre-5 ottobre 1944, strage di Monte Sole: 770 vittime
  • primo numero del giornale "Patrioti" della brigata partigiana "Giustizia e Libertà"

Monumento a Max Wolff Filho

Aprile 2001. Un nome da ricordare fra i combattenti della F.E.B. è quello del Sergente pluridecorato Max Wolff Filho che trovò la morte, a 33 anni, il 12 aprile 1945, alla vigilia dell'attacco decisivo a Montese, in località Casa Serretta di Maserno.

Era nato a Rio Negro nell'anno 1912, da padre emigrato da Vienna e naturalizzato brasiliano; la madre era Dona Etelvina Pacheco.

Max Wolff era un volontario venuto in Italia con la F.E.B. e comandava una pattuglia di 19 uomini del 1° battaglione dell'll° Reggimento che formava il "plotone speciale S.S. " così nominato per l'aggressività e l'audacia in combattimento, sempre pronto alle azioni più difficili e pericolose.

Di grande forza fisica e morale, Wolff era definito dai soldati brasiliani 'O Carinhoso' (cioè amabile) e, per il suo coraggio già in vita era considerato un eroe ed era soprannominato "Re delle pattuglie".

Dopo la guerra, in Brasile, gli è stata dedicata la Scuola per Sottoufficiali dell'Esercito Brasiliano e in Curitiba, nello Stato del Paranà, il 20° Battaglione di Fanteria Blindata, porta il suo nome. Il 16 ottobre 2001, nella stessa caserma, gli è stato dedicato un monumento che ricorda le gesta dei componenti della sua pattuglia ed è considerato una leggenda militare del Brasile.

 

Il Comune di Montese, dopo una ricerca storica, eseguita da Giovanni Sulla, sui luoghi di combattimento e sul posto dove ha trovato la morte, ha deciso per volere del Sindaco Luciano Mazza e dell'Addetto Militare dell'Ambasciata del Brasile in Roma, Colonnello (ora Generale di Divisione) Hélio Chagas de Macedo Júnior, di dedicare un Cippo alla sua memoria, sotto una quercia secolare, in località Serretta di Maserno, vicino al campo dove il 12 aprile 1945 cadde da eroe, mentre con il suo plotone era diretto all'attacco di Montese, lungo l'asse Monteaurigola-Montese-Doccia.

Il terreno è stato donato dalla famiglia Battistini Carlo e la costruzione in pietra naturale è stata curata, in tutti i particolari, da Anselmo Uguccioni e Francesco Biagini, cittadini di Montese molto affezionati al ricordo dei soldati brasiliani.