• Il professor Salvatore Pincherle, matematico ebreo, la cui famiglia si rifugiò nel montesino
  • Le leggi razziali furono lette per la prima volta da Mussolini il 18 settembre 1938 a Trieste
  • Strage di Sant’Anna di Stazzema (LU), 12 agosto 1944: 560 vittime
  • Eccidio di Ronchidoso (BO), 28-29 settembre 1944: 68 vittime
  • Marzabotto (BO), 29 settembre-5 ottobre 1944, strage di Monte Sole: 770 vittime
  • primo numero del giornale "Patrioti" della brigata partigiana "Giustizia e Libertà"

Postazioni della Lastra Bianca e Montello

La conquista di Montese presentò notevoli difficoltà poiché i punti strategici, come le postazion della Lastra Bianca e del Montello, dominavano tutto il paese.

Le postazioni difensive delle truppe tedeschi della Lastra Bianca e del Montello, poste sui promontori che dominano il Capoluogo, sono stati recuperate a partire dall'anno 1999 nell'ambiti del progetto regionale Linea Gotica.

Successivamente, nell'anno 2003, l'Amministrazione Comunale ha effettuato un significativo intervento di valorizzazione che ha riguardato tra l'altro la segnaletica didattica, la sistemazione e la sicurezza dei sentieri e la ricostruzione del ricoveri basata su testimonianze di civili e documenti militari. Sono così visibili, oggi, le postazioni per le mitragliatrici e i mortai, gli appostamenti, le trincee gli osservatori, i ricoveri e i posti di comando.


Le postazioni erano uno dei sistemi difensivi che le truppe tedesche avevano realizzato a partire dall'inverno del 1944, sfruttando la natura impervia della zona, particolarmente ricca di cavità naturali e pareti rocciose, che ben si prestava ad interventi quali scavi e successive mimetizzazioni con legname, foglie e pietre ricavate dalle case distrutte. Erano tutte ben coperte per proteggerle dagli eventi atmosferici e per nasconderle alla vista del nemico e da eventuali incursioni aeree.

Comunicavano tra di loro e con il Comando tramite collegamenti telefonici.

Erano state create appositamente a difesa del caposaldo del Montello, di cui facevano parte anche il Monte Buffone e Ca' Ferdinando, ed erano talmente robuste, mimetizzate e defilate, che nonostante i colpi d'artiglieria della Forza di Spedizione Brasiliana, che attaccò incessantemente le postazioni a partire dal 15 aprile, non permisero la conquista di tali vette che furono poi abbandonate il 18 aprile 1945.